mercoledì 26 novembre 2014

Apicoltori in allarme: il parassita degli alveari Aethina tumida è arrivato in Italia. Decine di infestazioni tra Calabria e Sicilia


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Il parassita mette a rischi la produzione di miele, in un settore già colpito dalle morìe di api degli anni scorsi
Gli apicoltori del Sud Italia sono in allarme per l’arrivo di un parassita degli alveari che rischia di compromettere ulteriormente la produzione di miele, in un settore già pesantemente colpito dalle morìe di api degli anni scorsi. Il parassita è l’Aethina tumida (Murray o piccolo coleottero degli alveari) importato dall’Africa e individuato per la prima volta il 12 settembre, in un allevamento nelle vicinanze del porto di Gioia Tauro. Nelle settimane seguenti, l’insetto ha infettato altri siti nelle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia, spingendosi a inizio novembre fino in Sicilia, presso Siracusa. A oggi, gli allevamenti interessati sono già diverse decine, e gli esperti temono un’ulteriore propagazione dell’infestazione: infatti, volando, il coleottero può raggiungere arnie distanti anche decine di chilometri da quella in cui ha avuto origine.

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Le larve, lunghe circa un centimetro, si nutrono di miele e polline  e possono anche  distruggere il favo
La presenza di Aethina tumida deve essere denunciata alle autorità, che invitano gli apicoltori alla massima collaborazione nel segnalare anche i casi sospetti. Costituiscono segnali di allerta: la presenza di gallerie nei favi, la distruzione della covata e il verificarsi di fenomeni fermentativi nel miele.
Gli alveari contaminati sono irrecuperabili: devono essere sigillati e bruciati, e sono anche necessarie indagini epidemiologiche per verificare eventuali contaminazioni nei territori circostanti. Le autorità hanno inoltre disposto il blocco della movimentazione di alveari e api, proprio al fine di evitare un’ulteriore diffusione del parassita.

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Gli alveari contaminati sono irrecuperabili: devono essere sigillati e bruciati,
Aethina tumida è un coleottero di piccole dimensioni (5-7 millimetri), originario del sud Africa ma presente anche nell’Africa settentrionale, nel Nord America e in Australia. La femmina depone le uova negli alveari e le larve, lunghe circa un centimetro e di colore giallognolo, si nutrono di miele, polline e larve, arrivando a volte a distruggere il favo.
La fermentazione e la contaminazione con le feci invalidano la produzione di miele. Nei casi più gravi, l’infestazione determina la distruzione dell’intera colonia o l’abbandono dell’arnia.

lunedì 17 novembre 2014

Il catasto verso la riforma: c'e' il decreto che istituisce le commissioni censuarie


Approvato dal Consiglio dei ministri il decreto legislativo che istituisce le commissioni censuarie. E' il primo passo della riforma del catasto
Il Consiglio dei ministri che si è riunito oggi lunedì 10 novembre 2014 ha approvato in via definitiva il decreto legislativo sull'istituzione delle nuove commissioni censuarie, primo passo per la riforma del catasto.
Le nuove commissioni censuarie locali sono 106 a cui si aggiunge la commissione censuaria centrale con sede a Roma che ha funzione di “supervisore”. Alle commissioni censuarie locali, che si devono insediare entro un anno dall’entrata in vigore del decreto legislativo, spetta il compito, tra l’altro, di validare le funzioni statistiche determinate dall’Agenzia delle Entrate, che sono alla base della revisione del sistema estimativo del catasto dei fabbricati.
Tali funzioni statistiche, in base alla legge delega, devono esprimere la relazione tra il valore di mercato, la localizzazione e le caratteristiche edilizie dei beni per ciascuna destinazione catastale e per ciascun ambito territoriale, anche all’interno di uno stesso comune.
La Commissione censuaria centrale decide sui ricorsi dell’Agenzia delle Entrate e dei Comuni contro le decisioni delle commissioni censuarie locali in materia di qualità, classi e tariffe d’estimo dei terreni e in materia di categorie, classi e tariffe d’estimo dei fabbricati. Inoltre la Commissione centrale esercita poteri sostitutivi nel caso in cui le commissioni locali non provvedano alla validazione delle funzioni statistiche.
Sia le commissioni censuarie locali che quella centrale sono articolate in tre sezioni: una competente in materia di catasto dei terreni, una competente in materia di catasto urbano e un’altra specializzata in materia di revisione del sistema estimativo del catasto dei fabbricati. La nomina dei componenti delle commissioni censuarie locali, 6 effettivi e 6 supplenti, spetta al Presidente del Tribunale nella cui circoscrizione ha sede la commissione, sulla base di designazioni fatte pervenire dall’Agenzia delle Entrate, dall’Anci e dal Prefetto. Faranno parte delle commissioni i rappresentanti delle amministrazioni coinvolte, magistrati, professionisti, docenti qualificati in materia di economia e di estimo urbano e rurale, esperti di statistica e di econometria. La composizione della commissione locale di Trento e Bolzano sarà integrata da un componente scelto tra i dipendenti di ruolo della Provincia autonoma.
La Commissione censuaria centrale prevede 25 componenti effettivi (di cui 4 di diritto) e 21 supplenti, più il presidente. Per i componenti di diritto (il direttore dell’Agenzia delle Entrate e 3 direttori centrali dell’Agenzia) non sono previsti i supplenti perché ad essi è riconosciuta la possibilità di conferire apposita delega per la partecipazione alle sedute. Le nomine degli altri componenti avviene con un decreto del ministro dell’Economia sulla base delle designazioni pervenute dall’Anci, dagli organi di autogoverno della magistratura e di alcuni ministeri.
Il decreto legislativo fissa i motivi di incompatibilità per i componenti delle commissioni censuarie: non possono essere componenti delle commissioni i parlamentari, i membri del governo e delle giunte regionali e comunali, soggetti che ricoprono incarichi direttivi o esecutivi nei movimenti politici, i prefetti. Tra i motivi di incompatibilità vi sono anche l’appartenenza alla Guardia di Finanza, ai Corpi di polizia, alle Forze armate, la rappresentanza di contribuenti nei rapporti con l’amministrazione finanziaria o con i Comuni nell’ambito di controversie tributarie. I presidenti e i componenti delle commissioni censuarie durano in carica 5 anni, non rinnovabili, e il loro operato deve essere ispirato ai principi di terzietà, imparzialità e neutralità.

venerdì 14 novembre 2014

Allo sbando la sottocultura zootecnica. Che nutre i propri figli col latte di Alta Quantità




 13 novembre 2014 - Da alcuni mesi non si fa che parlare di quote latte. L’intero sistema ha paura che gli allevatori, essendo costretti ad aumentare la produzione per capo per colpa di un prezzo sempre insoddisfacente, spingeranno ancor più verso l’alto i livelli produttivi, determinando in tal modo una ulteriore riduzione dei prezzi. In una situazione del genere e con queste prospettive, ti aspetteresti delle politiche di sviluppo e dei comportamenti da parte del mondo produttivo che andassero nella direzione opposta, che proponessero e auspicassero modelli di allevamento che, piuttosto che ridurre i costi - con conseguente crollo della qualità della vita degli animali e della qualità dell’ambiente - esaltassero le buone pratiche e legassero la qualità del latte al territorio, alla qualità dell’alimentazione. Basta con il latte miscelato, con un latte anonimo il cui prezzo è unico per tutti!
Invece non solo non si vede in giro uno straccio d’idea, ma la cronaca di questi giorni ci propone due episodi che la dicono lunga sulle capacità di autorigenerazione del sistema.
Nel mese di ottobre il Ministero delle Politiche Agricole ha stanziato, come fa quasi ogni anno, 12,5 milioni di euro per l’acquisto  di formaggi Dop da distribuire ai Paesi indigenti. I formaggi devono essere scelti fra Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Asiago, Provolone Valpadana, Fontina, Montasio, Pecorino Romano e Pecorino Toscano. Che dire di un Paese che, per dare un po’ di soldi alle aree più ricche della penisola, li motiva come un dono agli indigenti?  Perché siamo ridotti a tanto? Perché, nonostante che i Consorzi di Tutela, quasi tutti, abbiano da qualche anno adottato un sistema di contingentamento della produzione (alla faccia della libera concorrenza), per evitare l’abbassamento dei prezzi, i livelli produttivi si mantengono sempre superiori alla domanda? E stiamo parlando dei formaggi DOP, che non devono temere l’importazione di latte dall’estero, perché devono essere prodotti con latte della zona di produzione. Visto che c’è troppo latte ti aspetteresti l’avvio di politiche virtuose tese a ridurre la produzione per capo e non per stalla. In questo modo avresti un recupero della qualità del latte e, quindi, uno strumento per essere sul mercato con un latte diverso da quello che viene dall’estero, o dalle aree circostanti.
Invece, se da una parte la ricca zootecnia del Nord sta sempre con il cappello in mano a chiedere sussidi, dall’altra spinge sempre più verso livelli produttivi alti creando in tal modo i problemi di cui sopra. Tanto alla fine arriva sempre il dono ai Paesi indigenti. Non più di dieci giorni fa, e Qualeformaggio ne ha parlato, sono stati denunciati 26 allevatori per uso di somatotropina. Certo, 26 su migliaia sono una nullità, ma siamo sicuri che siano solo loro? E poi, che senso ha aumentare la produzione  se i costi per produrre quel latte sono alti e, quindi, a sentire questi signori, si produce in perdita? E comunque, la somatotropina è solo la punta dell’iceberg, è la cartina di tornasole e il naturale epilogo di una cultura, questa sì dominante, che pretende di produrre latte con sistemi intensivi abnormi e, cosa ancora più paradossale, pretende anche che questo latte sia di Alta Qualità. Quando parlo con questi allevatori che si vantano di avere vacche con produzioni record mi chiedo se quel latte lo danno ai propri figli. Io credo di sì e penso anche che siano convinti di dar loro il miglior latte, di Alta Qualità appunto. Ecco perché non c’è speranza, o meglio, non è da quel sistema e da quel modello che può venire la soluzione al problema, perché il problema sono proprio loro.
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di Roberto Rubino
presidente ANFoSC
(Associazione Nazionale Formaggi Sotto il Cielo)

lunedì 10 novembre 2014

Per l'assunzione di giovani in agricoltura arrivano gli incentivi

Dall'Inps la circolare attuativa relativa agli incentivi per l'assunzione di giovani under 35 in agricoltura.
È stata pubblicata dall'Inps la circolare attuativa delle misure relative agli incentivi per l'assunzione di giovani under 35, secondo quanto stabilito dalla sezione "Campolibero" della Legge Competitività.
La circolare riguarda, in particolare, lo sgravio di 1/3 della retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali, per un periodo complessivo di 18 mesi, per le aziende che assumono ragazzi tra i 18 e i 35 anni.
L'incentivo è rivolto alle assunzioni a tempo indeterminato e quelle a tempo determinato con i seguenti requisiti: contratti di durata triennale; garanzia per il lavoratore di un periodo di occupazione minima di 102 giornate annue.
Ai fini della fruizione dell'incentivo, altro requisito richiesto è quello, di carattere oggettivo, relativo alle assunzioni, affinché comportino un incremento occupazionale netto del numero dei dipendenti del datore di lavoro interessato rispetto alla media dei dodici mesi precedenti.

Al via la "Conference" europea degli Agronomi alla presenza del Ministro Martina

Bruxelles, 10 e 11 novembre 2014


Ci sarà il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina all'apertura dell'XI Conference CEDIA, la Conferenza europea degli agronomi, dal titolo "L'agronomo al centro dello sviluppo rurale per una consulenza qualificata", in programma a Bruxelles, oggi 10 e domani 11 novembre. Lo comunica il CONAF che, insieme al CEDIA (European Confederation of Agronomists Associations), organizza l'appuntamento nella capitale belga, inserito nel calendario degli eventi collaterali del semestre italiano di Presidenza dell'Unione Europea.

Il Ministro parteciperà all'apertura dei lavori, oggi lunedì 10 novembre (ore 14), allo Square – Brussels meeting center (rue Mont des Arts B – Glass Entrance).

Programma
- Tre focus in programma: il primo sulla figura dell'agronomo come consulente nello sviluppo rurale e forestale; quindi sui Partenariati Europei per l'Innovazione (PEI), un nuovo strumento per il trasferimento dell'innovazione in agricoltura; infine il terzo focus sull'applicazione della nuova direttiva qualifiche e sull'importanza di favorire la mobilità professionale in Europa. Si chiuderanno i lavori con l'aggiornamento della Carta europea dell'Agronomo: una identità necessaria per il mercato unico dei servizi professionali.

All'interno dell'XI Conferenza europea verrà poi presentato il progetto WAA for EXPO 2015 "Fattoria globale del futuro". Info: conferencecedia.conaf.it

Diretta streaming
– I lavori da Bruxelles saranno in diretta streaming su conferencecedia.conaf.it il 10 e 11 novembre

Eventi
– Tra le attività collaterali all'evento, la mostra fotografica del primo Concorso europeo: "Il paesaggio rurale europeo e le sue attività".

Fonte: www.conaf.it