Il decreto firmato
dal ministro Galletti sulla semplificazione degli adempimenti tiene
conto delle peculiarita' del settore primario, Agrinsieme soddisfatta
E’ stato firmato il 24 aprile scorso dal ministro
dell’Ambiente, Gian Luca Galletti,
il decreto ministeriale che prevede l’obbligo
di adesione al Sistri solo per
le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi che
abbiano più di 10 dipendenti.
Nel decreto, che esclude dal sistema di tracciabilità dei
rifiuti tutte le imprese agricole
che conferiscono i rifiuti prodotti nei circuiti organizzati di raccolta, sono
previste anche altre disposizioni di semplificazione
amministrativa, chiarite le modalità
di gestione dei trasporti intermodali e prorogato al 30 giugno 2014 il versamento del contributo annuale.
“Venendo incontro alle giuste richieste dei piccoli
produttori – spiega il ministro Galletti –introduciamo una prima importante
semplificazione, rendendo il sistema più
ragionevole e meno burocratico, ma rafforzando allo stesso tempo i principi inderogabili che sono alla
base del progetto, ossia il contrasto
alle ecomafie e la difesa dell’ambiente attraverso il controllo informatico
dei rifiuti pericolosi”.
Agrinsieme - il
coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative - esprime
soddisfazione per le decisioni assunte dal ministro dell’Ambiente sulla
semplificazione degli adempimenti, tenendo conto delle peculiarità del settore agricolo. “L’avere escluso dal Sistri i
produttori di rifiuti pericolosi derivanti
da attività agricole e agroindustriali con meno di 10 dipendenti e - indipendentemente
dal numero dei dipendenti - gli enti e
le imprese che conferiscono i propri rifiuti nell’ambito dei circuiti
organizzati di raccolta, è un segnale fortemente positivo”.
“Si permette così - ha concluso il coordinamento - di
proseguire, da una parte, nel percorso di semplificazione nella gestione dei
rifiuti e, dall’altra, di valorizzare i sistemi virtuosi esistenti, legati al
concetto dei circuiti organizzati di raccolta. Il settore agricolo, infatti, non si esime dalla tracciabilità dei
rifiuti, ma ha necessità che la stessa sia adattata alle esigenze operative
dell’attività”.
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