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lunedì 19 maggio 2014
La Nasa spera di portare serre su Marte entro il 2021
Quando gli esseri umani inizieranno a colonizzare la Luna e Marte, avranno bisogno di piante e serre. Queste forniranno protezione, aiuteranno a riciclare l'aria e per i coloni spaziali costituiranno un fulcro essenziale per l'insediamento. Le piante che si sono evolute sulla Terra potrebbero tuttavia incontrare difficoltà a vivere su altri pianeti, anche sotto serra.
"Quando pensate a piante che possono crescere sulla Luna o su Marte, allora dovete prendere in considerazione l'idea di coltivarle alla minima pressione atmosferica possibile", ha spiegato Rob Ferl, biologo molecolare dell'Università della Florida.
I vantaggi della coltivazione di piante in un ambiente a bassa pressione atmosferica comprendono la riduzione del peso dell'aria che dovrà essere portata su Marte. Sulla Terra non pensiamo all'aria come a qualcosa dotata di una massa significativa, ma dovendo portare i gas fin sul pianeta rosso aggiungeremo un peso significativo alle spedizioni - facendo lievitare il costo per ogni futura missione di colonizzazione.
Un secondo vantaggio nello sviluppo di una serricoltura extra terrestre riguarda la resistenza strutturale degli impianti. Marte ha una pressione atmosferica che è appena l'uno per cento di quella della Terra, sicché ipotetiche serre sul pianeta rosso sarebbero in grado di operare intorno a un sedicesimo della pressione dell'aria che esiste sulla superficie del nostro pianeta.
Quando però le piante sono sottoposte a pressioni così basse, cominciano a comportarsi come se stessero vivendo un periodo di siccità. Con la bassa pressione che estrae acqua dalle foglie, la pianta fatica infatti a reidratarsi. I ricercatori hanno portato i livelli di umidità nella serra al 100% e hanno fornito alle piante tutta l'acqua che potevano. Eppure questo meccanismo di difesa non si è disinnescato.
Eventuali insediamenti umani potrebbero dunque trovarsi a contrastare fenomeni e condizioni di stress vegetale che non esistono sulla Terra ed essete costretti a disperdere la propria preziosa energia per pompare acqua e mantenere gli elevatissimi livelli di umidità nelle strutture.
La NASA sta dunque provvedendo a tutta una serie di sperimentazioni. "Gli astronauti non sono gli unici che potranno beneficiare di questa nostra ricerca. Per esempio, conservare la frutta a bassa pressione la fa mantenere fresca più a lungo. Questo perché si elimina il gas etilene, responsabile per la maturazione il deperimento dei frutti. I prodotti agricoli spediti da una costa all'altra in recipienti a bassa pressione potrebbero arrivare nei supermercati freschi come se fossero stati raccolti il giorno stesso", dichiarano dalla NASA.
Fonte: techtimes.com
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