
Gli autori dello studio hanno reclutato 490 pazienti con malattia di Parkinson diagnosticata da poco e 644 controlli, pazienti non affetti da disturbi neurologici di nessun tipo. Gli studiosi attraverso dei questionari hanno cercato di capire le abitudini alimentari di tutti i partecipanti e la loro abitudine al fumo sia di sigaretta che quello di pipa e di sigaro ovvero per accertare l'abitudine al cosiddetto fumo senza combustione. Dall'analisi dei risultati è stato possibile evidenziare un certo effetto protettivo in concomitanza di un forte consumo di peperoni, della famiglia delle solanacee.
Le solanacee in effetti contengono modiche quantità di nicotina. I fumatori, inoltre, pur inalando molta nicotina, almeno in questo studio, non hanno evidenziato alcun decremento statisticamente significativo nel rischio Parkinson. Servono sicuramente ulteriori studi sull'argomento, ma certo è una bella speranza quella che viene prospettata in questo studio.
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