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mercoledì 15 maggio 2013
Dai peperoni una speranza per il Parkinson
Da alcuni studi presenti in letteratura è emerso che la nicotina sembrerebbe svolgere un ruolo protettivo nei confronti del Parkinson. Ora uno studio condotto presso l'Università di Washington e pubblicato sulla rivista Annals of Neurology ha cercato di capire come il contenuto di nicotina della dieta può influenzare il decorso della malattia di Parkinson.
Gli autori dello studio hanno reclutato 490 pazienti con malattia di Parkinson diagnosticata da poco e 644 controlli, pazienti non affetti da disturbi neurologici di nessun tipo. Gli studiosi attraverso dei questionari hanno cercato di capire le abitudini alimentari di tutti i partecipanti e la loro abitudine al fumo sia di sigaretta che quello di pipa e di sigaro ovvero per accertare l'abitudine al cosiddetto fumo senza combustione. Dall'analisi dei risultati è stato possibile evidenziare un certo effetto protettivo in concomitanza di un forte consumo di peperoni, della famiglia delle solanacee.
Le solanacee in effetti contengono modiche quantità di nicotina. I fumatori, inoltre, pur inalando molta nicotina, almeno in questo studio, non hanno evidenziato alcun decremento statisticamente significativo nel rischio Parkinson. Servono sicuramente ulteriori studi sull'argomento, ma certo è una bella speranza quella che viene prospettata in questo studio.
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