La presenza di Aethina tumida deve essere denunciata alle autorità, che invitano gli apicoltori alla massima collaborazione nel segnalare anche i casi sospetti. Costituiscono segnali di allerta: la presenza di gallerie nei favi, la distruzione della covata e il verificarsi di fenomeni fermentativi nel miele.
Gli alveari contaminati sono irrecuperabili: devono essere sigillati e bruciati, e sono anche necessarie indagini epidemiologiche per verificare eventuali contaminazioni nei territori circostanti. Le autorità hanno inoltre disposto il blocco della movimentazione di alveari e api, proprio al fine di evitare un’ulteriore diffusione del parassita.
Aethina tumida è un coleottero di piccole dimensioni (5-7 millimetri), originario del sud Africa ma presente anche nell’Africa settentrionale, nel Nord America e in Australia. La femmina depone le uova negli alveari e le larve, lunghe circa un centimetro e di colore giallognolo, si nutrono di miele, polline e larve, arrivando a volte a distruggere il favo.
La fermentazione e la contaminazione con le feci invalidano la produzione di miele. Nei casi più gravi, l’infestazione determina la distruzione dell’intera colonia o l’abbandono dell’arnia.
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