La crisi dei consumi sembra
non contagiare i prodotti biologici. A testimoniarlo è l'ultima rilevazione
del panel famiglie Ismea/Gfk-Eurisko che
indica, nel 2012, una crescita della
spesa del 7,3%, dopo il più 9% messo a segno nel 2011.
I dati, riferiti agli acquisti di prodotti biologici confezionati presso i punti di vendita della
grande distribuzione organizzata, rivelano in valore andamenti particolarmente
favorevoli per biscotti, dolciumi e
snack, con un +22,9% rispetto al 2011, e bevande analcoliche (+16,5%).
Bene, sempre in relazione alle referenze biologiche, anche pasta, riso e sostituti del pane (+8,9%),
frutta e ortaggi, sia freschi che trasformati (+7,8%), e lattiero-caseari (+4,5%), mentre
chiudono in leggera flessione le uova,
in calo dell'1,9%.
I risultati 2012 confermano una forte concentrazione degli acquisti su poche referenze, con i primi
venti prodotti che coprono quasi tre quarti della spesa totale e i primi dieci
vicini al 60% di quota.
Le uova, nonostante
la battuta d'arresto, restano il
prodotto più gettonato, con il 13% circa della spesa complessiva. Tra i
prodotti più acquistati seguono confetture
e marmellate, con l'8,8% di incidenza e un +15,7% della spesa sul 2011, e
il latte che copre un altro 8,6%,
grazie anche a un aumento di quasi il 9% rilevato su base annua. Fuori dal podio lo yogurt, con l'8,2% di
quota, prodotto che ha però subito un calo del 4,1% degli acquisti rispetto
all'anno precedente.
I dati per ripartizione territoriale confermano una maggiore
propensione al consumo di prodotti biologici nelle regioni settentrionali, che rappresentano oltre il 70% del mercato,
a fronte di una quota di quasi il 23%
del Centro Italia e di circa il 7% del Mezzogiorno. La dinamica degli
acquisti rivela un andamento positivo in tutte le aree a eccezione del Sud che
ha chiuso in 2012 in flessione del 7,1% su base annua.
Relativamente ai diversi canali distributivi, Ismea segnala,
per effetto della crisi, un forte
incremento della spesa nei discount, con
un balzo in avanti del 25,5% rispetto al 2011. Iper e supermercati hanno
chiuso invece con un +5,5%.
Tra esportazioni e consumi interni il giro d'affari
complessivo del biologico ammonta in Italia, secondo gli ultimi dati Fibl-Ifoam, a circa 3 miliardi di euro. Un fatturato che
pone l'Italia al quarto posto al livello europeo dietro Germania, Francia e Regno Unito e in sesta posizione nella
classifica mondiale.
- articolo preso da agrinews.info
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