In questo Blog vengono trattati temi importanti sull'alimentazione, l'ambiente e l'agricoltura. Inoltre si offre consulenza in agricoltura, attuazione del Sistema HACCP,analisi VTA,consulenza per riconversione aziendale, accesso a finanziamenti del PSR 2014/2020 ed ISMEA,consulenza in marketing agroalimentare e commercializzazione dei prodotti agricoli, consulenza enologica, progettazione delle opere di miglioramento fondiario, sistemazione idraulica e forestale,lavori catastali.
giovedì 11 dicembre 2014
Tumore alla prostata: mangiare noci riduce il rischio
Dalle noci un aiuto naturale contro il rischio di tumore alla prostata. Secondo uno studio condotto dai ricercatori statunitensi della University of California, i benefici garantiti da questa particolare frutta a guscio si estenderebbero ben oltre la lotta al colesterolo cattivo nel sangue.
Ricche di Omega-3 e ritenute efficaci contro il colesterolo cattivo, ma anche nei confronti del tumore al pancreas, le noci ridurrebbero, secondo lo studio californiano, la capacità di sviluppo del tumore alla prostata. Secondo quanto ha dichiarato il Dr. Paul Davis, in corrispondenza della pubblicazione dello studio sul Journal of Medicinal Food: "Per anni il governo statunitense si è impegnato in una crociata contro i grassi e penso sia avvenuto a nostro discapito. Le noci ne sono un perfetto esempio. Mentre esse hanno un elevato contenuto di grassi, al contempo ci proteggono dal tumore alla prostata".
Durante lo studio, i topi sono stati suddivisi in tre gruppi: uno al quale sono state somministrate delle noci, un secondo che ha ricevuto olio ricavato dalle noci e un terzo gruppo che ha ricevuto invece un sostituto composto da grassi simili a quelli contenuti nelle noci.
I risultati hanno poi dimostrato come soltanto le noci o l'olio che se n'è ricavato abbiano assicurato un'evidente riduzione dei livelli di colesterolo e abbiano contrastato lo sviluppo del tumore alla prostata. Questo porterebbe a ritenere, prosegue Davis, che intervengano ulteriori fattori a supporto dell'azione offerta dagli acidi grassi Omega-3: "Abbiamo mostrato come non siano gli Omega-3 da soli a produrre il cambiamento, ma potrebbe essere una combinazione della loro azione con qualche altro fattore contenuto nell'olio di noci. Ormai risulta sempre più chiaro in nutrizione che gli effetti ottenuti derivano sempre da una combinazione di fattori".
Sebbene non sia stato identificato con chiarezza alcun tipo di meccanismo che porti alla riduzione del rischio di tumore alla prostata in seguito al consumo di noci, il Dr. Davis ipotizza alcuni possibili legami derivati da meccanismi già associati alla patologia: "Gli effetti di riduzione della molecola IGF-1 sembrano supportare il fatto che il tumore non riesca a crescere velocemente come farebbe di norma. Inoltre riducendo il colesterolo nel sangue le cellule tumorali non ricevono abbastanza sostegno per poter crescere in maniera rapida".
Infine le noci incrementerebbero gli effetti dell'adinopectina e di una molecola identificata come soppressore delle cellule tumorali (PSP94), così come sembra ridurre i livelli nel sangue della COX-2. Tutti indicatori del tumore prostatico, sottolinea Davis, che conclude con alcune indicazioni per il consumo quotidiano: "Nel nostro studio, i topi consumavano l'equivalente di 74 grammi circa di noci. E' importante realizzare che tale quantitativo corrisponde a 482 calorie. Non è di poco conto, ma è sempre meglio che consumare una porzione gigante di patatine fritte, corrispondente a 610 calorie".
Oltre ai benefici contro il cancro, le noci forniscono un aiuto naturale anche nel prevenire disturbi cardiovascolari, come dimostrato da precedenti studi.
Fonte: www.greenstyle.it
mercoledì 26 novembre 2014
Apicoltori in allarme: il parassita degli alveari Aethina tumida è arrivato in Italia. Decine di infestazioni tra Calabria e Sicilia
La presenza di Aethina tumida deve essere denunciata alle autorità, che invitano gli apicoltori alla massima collaborazione nel segnalare anche i casi sospetti. Costituiscono segnali di allerta: la presenza di gallerie nei favi, la distruzione della covata e il verificarsi di fenomeni fermentativi nel miele.
Gli alveari contaminati sono irrecuperabili: devono essere sigillati e bruciati, e sono anche necessarie indagini epidemiologiche per verificare eventuali contaminazioni nei territori circostanti. Le autorità hanno inoltre disposto il blocco della movimentazione di alveari e api, proprio al fine di evitare un’ulteriore diffusione del parassita.
Aethina tumida è un coleottero di piccole dimensioni (5-7 millimetri), originario del sud Africa ma presente anche nell’Africa settentrionale, nel Nord America e in Australia. La femmina depone le uova negli alveari e le larve, lunghe circa un centimetro e di colore giallognolo, si nutrono di miele, polline e larve, arrivando a volte a distruggere il favo.
La fermentazione e la contaminazione con le feci invalidano la produzione di miele. Nei casi più gravi, l’infestazione determina la distruzione dell’intera colonia o l’abbandono dell’arnia.
lunedì 17 novembre 2014
Il catasto verso la riforma: c'e' il decreto che istituisce le commissioni censuarie
Approvato dal
Consiglio dei ministri il decreto legislativo che istituisce le
commissioni censuarie. E' il primo passo della riforma del catasto
Il Consiglio dei ministri che si è riunito oggi lunedì 10
novembre 2014 ha approvato in via definitiva il decreto legislativo
sull'istituzione delle nuove commissioni
censuarie, primo passo per la riforma del catasto.
Le nuove commissioni censuarie locali sono 106 a cui si aggiunge la commissione censuaria
centrale con sede a Roma che ha funzione di “supervisore”. Alle commissioni
censuarie locali, che si devono insediare entro un anno dall’entrata in vigore
del decreto legislativo, spetta il compito, tra l’altro, di validare le funzioni statistiche
determinate dall’Agenzia delle Entrate, che sono alla base della revisione del
sistema estimativo del catasto dei
fabbricati.
Tali funzioni statistiche, in base alla legge delega, devono
esprimere la relazione tra il valore di
mercato, la localizzazione e le caratteristiche edilizie dei beni per
ciascuna destinazione catastale e per ciascun ambito territoriale, anche
all’interno di uno stesso comune.
La Commissione
censuaria centrale decide sui ricorsi dell’Agenzia delle Entrate e dei
Comuni contro le decisioni delle commissioni censuarie locali in materia di qualità, classi e tariffe d’estimo dei
terreni e in materia di categorie, classi e tariffe d’estimo dei fabbricati.
Inoltre la Commissione centrale esercita poteri sostitutivi nel caso in cui le
commissioni locali non provvedano alla validazione delle funzioni statistiche.
Sia le commissioni censuarie locali che quella centrale sono
articolate in tre sezioni: una competente in materia di catasto dei terreni, una competente in materia di catasto urbano e un’altra specializzata
in materia di revisione del sistema
estimativo del catasto dei fabbricati. La nomina dei componenti delle commissioni censuarie locali, 6 effettivi e 6 supplenti, spetta al Presidente del Tribunale nella
cui circoscrizione ha sede la commissione, sulla base di designazioni fatte
pervenire dall’Agenzia delle Entrate, dall’Anci e dal Prefetto. Faranno parte delle
commissioni i rappresentanti delle amministrazioni coinvolte, magistrati, professionisti, docenti qualificati
in materia di economia e di estimo urbano e rurale, esperti di statistica e di
econometria. La composizione della commissione locale di Trento e Bolzano sarà
integrata da un componente scelto tra i dipendenti di ruolo della Provincia
autonoma.
La Commissione
censuaria centrale prevede 25 componenti effettivi (di cui 4 di diritto) e
21 supplenti, più il presidente. Per i componenti di diritto (il direttore
dell’Agenzia delle Entrate e 3 direttori centrali dell’Agenzia) non sono
previsti i supplenti perché ad essi è riconosciuta la possibilità di conferire
apposita delega per la partecipazione alle sedute. Le nomine degli altri
componenti avviene con un decreto del ministro dell’Economia sulla base delle
designazioni pervenute dall’Anci, dagli organi di autogoverno della
magistratura e di alcuni ministeri.
Il decreto legislativo fissa i motivi di incompatibilità per i componenti delle commissioni censuarie:
non possono essere componenti delle commissioni i parlamentari, i membri del
governo e delle giunte regionali e comunali, soggetti che ricoprono incarichi
direttivi o esecutivi nei movimenti politici, i prefetti. Tra i motivi di
incompatibilità vi sono anche l’appartenenza alla Guardia di Finanza, ai Corpi
di polizia, alle Forze armate, la rappresentanza di contribuenti nei rapporti
con l’amministrazione finanziaria o con i Comuni nell’ambito di controversie
tributarie. I presidenti e i componenti delle commissioni censuarie durano in carica 5 anni, non rinnovabili, e il loro operato deve essere ispirato ai principi
di terzietà, imparzialità e neutralità.
venerdì 14 novembre 2014
Allo sbando la sottocultura zootecnica. Che nutre i propri figli col latte di Alta Quantità
13 novembre 2014 - Da
alcuni mesi non si fa che parlare di quote latte. L’intero sistema ha
paura che gli allevatori, essendo costretti ad aumentare la produzione
per capo per colpa di un prezzo sempre insoddisfacente, spingeranno
ancor più verso l’alto i livelli produttivi, determinando in tal modo
una ulteriore riduzione dei prezzi. In una situazione del genere e con
queste prospettive, ti aspetteresti delle politiche di sviluppo e dei
comportamenti da parte del mondo produttivo che andassero nella
direzione opposta, che proponessero e auspicassero modelli di
allevamento che, piuttosto che ridurre i costi - con conseguente crollo
della qualità della vita degli animali e della qualità dell’ambiente -
esaltassero le buone pratiche e legassero la qualità del latte al
territorio, alla qualità dell’alimentazione. Basta con il latte
miscelato, con un latte anonimo il cui prezzo è unico per tutti!
Invece
non solo non si vede in giro uno straccio d’idea, ma la cronaca di
questi giorni ci propone due episodi che la dicono lunga sulle capacità
di autorigenerazione del sistema.
Nel
mese di ottobre il Ministero delle Politiche Agricole ha stanziato,
come fa quasi ogni anno, 12,5 milioni di euro per l’acquisto di
formaggi Dop da distribuire ai Paesi indigenti. I formaggi devono essere
scelti fra Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Asiago, Provolone
Valpadana, Fontina, Montasio, Pecorino Romano e Pecorino Toscano. Che
dire di un Paese che, per dare un po’ di soldi alle aree più ricche
della penisola, li motiva come un dono agli indigenti? Perché siamo
ridotti a tanto? Perché, nonostante che i Consorzi di Tutela, quasi
tutti, abbiano da qualche anno adottato un sistema di contingentamento
della produzione (alla faccia della libera concorrenza), per evitare
l’abbassamento dei prezzi, i livelli produttivi si mantengono sempre
superiori alla domanda? E stiamo parlando dei formaggi DOP, che non
devono temere l’importazione di latte dall’estero, perché devono essere
prodotti con latte della zona di produzione. Visto che c’è troppo latte
ti aspetteresti l’avvio di politiche virtuose tese a ridurre la
produzione per capo e non per stalla. In questo modo avresti un recupero
della qualità del latte e, quindi, uno strumento per essere sul mercato
con un latte diverso da quello che viene dall’estero, o dalle aree
circostanti.
Invece,
se da una parte la ricca zootecnia del Nord sta sempre con il cappello
in mano a chiedere sussidi, dall’altra spinge sempre più verso livelli
produttivi alti creando in tal modo i problemi di cui sopra. Tanto alla
fine arriva sempre il dono ai Paesi indigenti. Non più di dieci giorni
fa, e Qualeformaggio ne ha parlato, sono stati denunciati 26 allevatori
per uso di somatotropina. Certo, 26 su migliaia sono una nullità, ma
siamo sicuri che siano solo loro? E poi, che senso ha aumentare la
produzione se i costi per produrre quel latte sono alti e, quindi, a
sentire questi signori, si produce in perdita? E comunque, la
somatotropina è solo la punta dell’iceberg, è la cartina di tornasole e
il naturale epilogo di una cultura, questa sì dominante, che pretende di
produrre latte con sistemi intensivi abnormi e, cosa ancora più
paradossale, pretende anche che questo latte sia di Alta Qualità. Quando
parlo con questi allevatori che si vantano di avere vacche con
produzioni record mi chiedo se quel latte lo danno ai propri figli. Io
credo di sì e penso anche che siano convinti di dar loro il miglior
latte, di Alta Qualità appunto. Ecco perché non c’è speranza, o meglio,
non è da quel sistema e da quel modello che può venire la soluzione al
problema, perché il problema sono proprio loro.
di Roberto Rubino
presidente ANFoSC
(Associazione Nazionale Formaggi Sotto il Cielo)
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lunedì 10 novembre 2014
Per l'assunzione di giovani in agricoltura arrivano gli incentivi
Dall'Inps la circolare attuativa relativa agli incentivi per l'assunzione di giovani under 35 in agricoltura.
È stata pubblicata dall'Inps
la circolare attuativa delle
misure relative agli incentivi per
l'assunzione di giovani under 35,
secondo quanto stabilito dalla sezione "Campolibero"
della Legge Competitività.
La circolare riguarda, in particolare, lo sgravio di 1/3 della retribuzione lorda
imponibile ai fini previdenziali, per un periodo complessivo di 18 mesi, per le
aziende che assumono ragazzi tra i 18 e i 35 anni.
L'incentivo è rivolto alle assunzioni a tempo indeterminato e quelle a tempo
determinato con i seguenti requisiti: contratti di durata triennale; garanzia per il lavoratore di un periodo di occupazione
minima di 102 giornate annue.
Ai fini della fruizione dell'incentivo, altro requisito
richiesto è quello, di carattere oggettivo, relativo alle assunzioni, affinché comportino un incremento occupazionale netto del numero dei dipendenti del datore
di lavoro interessato rispetto alla media dei dodici mesi precedenti.
Al via la "Conference" europea degli Agronomi alla presenza del Ministro Martina
Bruxelles, 10 e 11 novembre 2014
Ci sarà il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina all'apertura dell'XI Conference CEDIA, la Conferenza europea degli agronomi, dal titolo "L'agronomo al centro dello sviluppo rurale per una consulenza qualificata", in programma a Bruxelles, oggi 10 e domani 11 novembre. Lo comunica il CONAF che, insieme al CEDIA (European Confederation of Agronomists Associations), organizza l'appuntamento nella capitale belga, inserito nel calendario degli eventi collaterali del semestre italiano di Presidenza dell'Unione Europea.
Il Ministro parteciperà all'apertura dei lavori, oggi lunedì 10 novembre (ore 14), allo Square – Brussels meeting center (rue Mont des Arts B – Glass Entrance).
Programma
- Tre focus in programma: il primo sulla figura dell'agronomo come consulente nello sviluppo rurale e forestale; quindi sui Partenariati Europei per l'Innovazione (PEI), un nuovo strumento per il trasferimento dell'innovazione in agricoltura; infine il terzo focus sull'applicazione della nuova direttiva qualifiche e sull'importanza di favorire la mobilità professionale in Europa. Si chiuderanno i lavori con l'aggiornamento della Carta europea dell'Agronomo: una identità necessaria per il mercato unico dei servizi professionali.
All'interno dell'XI Conferenza europea verrà poi presentato il progetto WAA for EXPO 2015 "Fattoria globale del futuro". Info: conferencecedia.conaf.it
Diretta streaming
– I lavori da Bruxelles saranno in diretta streaming su conferencecedia.conaf.it il 10 e 11 novembre
Eventi
– Tra le attività collaterali all'evento, la mostra fotografica del primo Concorso europeo: "Il paesaggio rurale europeo e le sue attività".
Fonte: www.conaf.it
Ci sarà il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina all'apertura dell'XI Conference CEDIA, la Conferenza europea degli agronomi, dal titolo "L'agronomo al centro dello sviluppo rurale per una consulenza qualificata", in programma a Bruxelles, oggi 10 e domani 11 novembre. Lo comunica il CONAF che, insieme al CEDIA (European Confederation of Agronomists Associations), organizza l'appuntamento nella capitale belga, inserito nel calendario degli eventi collaterali del semestre italiano di Presidenza dell'Unione Europea.
Il Ministro parteciperà all'apertura dei lavori, oggi lunedì 10 novembre (ore 14), allo Square – Brussels meeting center (rue Mont des Arts B – Glass Entrance).
Programma
- Tre focus in programma: il primo sulla figura dell'agronomo come consulente nello sviluppo rurale e forestale; quindi sui Partenariati Europei per l'Innovazione (PEI), un nuovo strumento per il trasferimento dell'innovazione in agricoltura; infine il terzo focus sull'applicazione della nuova direttiva qualifiche e sull'importanza di favorire la mobilità professionale in Europa. Si chiuderanno i lavori con l'aggiornamento della Carta europea dell'Agronomo: una identità necessaria per il mercato unico dei servizi professionali.
All'interno dell'XI Conferenza europea verrà poi presentato il progetto WAA for EXPO 2015 "Fattoria globale del futuro". Info: conferencecedia.conaf.it
Diretta streaming
– I lavori da Bruxelles saranno in diretta streaming su conferencecedia.conaf.it il 10 e 11 novembre
Eventi
– Tra le attività collaterali all'evento, la mostra fotografica del primo Concorso europeo: "Il paesaggio rurale europeo e le sue attività".
Fonte: www.conaf.it
venerdì 10 ottobre 2014
5 errori da evitare quando si inizia a coltivare un orto
Negli ultimi tempi moltissima gente, in Italia e nel mondo, sta scoprendo o riscoprendo i benefici e i vantaggi del coltivare un orto e inizia o riprende a farsi le ossa con questo proficuo e benefico passatempo. La tendenza non può che fare piacere perché implicitamente porta a un approccio diverso su temi tutt’altro che secondari come ambiente, consumi e stili di vita e per questo è da favorire e incentivare. Per chi è alle prime armi però, specie se preso dall’entusiasmo tipico dei neofiti, spesso iniziare la coltivazione di un orto da zero può portare a commettere alcuni errori di valutazione che possono compromettere il risultato finale. Senza scendere nel dettaglio di quelli più prettamente colturali (sui quali torneremo in seguito), vediamo quali sono gli errori di approccio più comuni quando si inizia la coltivazione di un orto.
1) Sbagliare scelta e posizionamento degli ortaggi
La prima cosa da considerare qundo si mette in piedi un orto è la posizione del terreno rispetto ai punti cardinali e di conseguenza l’esposizione del suolo alla luce solare. Questa analisi è fondamentale perché se presa in considerazione quando si pianifica l’orto eviterà l’errore piuttosto comune di scegliere ortaggi non adatti alla situazione e/o il posizionamento sbagliato degli ortaggi stessi. Se per esempio il proprio terreno riceve solo poche ore di luce diretta al giorno è un errore coltivarci pomodori e melanzane che necessitano di molto sole ma è preferibile coltivare prevalentemente ortaggi a foglia larga come cavoli e lattughe. Anche la presenza di ostacoli naturali (siepi, alberi ecc) e artificiali (abitazioni, prefabbricati ecc) è da calcolare nel posizionamento delle colture.
2) Mancata valutazione del tipo di terreno
Non sottovalutate mai questo aspetto: il terreno è fondamentale per una buona riuscita delle coltivazioni e se questo è povero di sostanze organiche e microbiologiche difficilmente al momento della raccolta si otterranno risultati soddisfacenti. Importantissimo conoscere anche la granulometria e il tipo di terreno con cui si ha a che fare. Il processo di arricchimento e riequilibrio di un suolo poi non si ottiene in poco tempo ma necessita di alcune stagioni di lavori, aggiunte e concimazioni.
3) Coltivare troppi ortaggi
Questo errore è dovuto spesso all’entusiasmo che prende inevitabilmente tutti coloro che si cimentano per la prima volta con la coltivazione dell’orto. Tranquilli, ci siamo cascati tutti ed è normale, presi dalla frenesia si vorrebbe seminare e piantare di tutto ma è un comportamento da evitare o quantomeno da frenare. All’inizio dell’esperienza di orticoltore invece è importante mantenere una certa dose di umiltà e partire da poche e facili colture con le quali fare le prime esperienze per poi introdurre gradualmente altri ortaggi.
Altro errore molto comune è seminare un ortaggio tutto in una volta, meglio preferire la semina a scalare che permette di prolungare la raccolta nel tempo.
4) Sottostimare la disponibilità di acqua
Per coltivare con successo un orto serve una buona riserva di acqua soprattutto nel periodo più critico dell’estate dove di solito la disponibilità idrica scarseggia. Prima di intraprendere l’esperienza di orticoltore è fondamentale stimare la reale riserva di acqua in relazione al tipo di ortaggi che si vuole coltivare e al loro fabbisogno idrico. L’uso dell’acqua dell’acquedotto nell’orto poi è fortemente sconsigliato, vuoi perché, contrariamente a quanto succede nel resto del mondo (anche negli ultraliberisti Stati Uniti l’acqua è in mano pubblica), da noi hanno pensato bene di privatizzarla rendendola spesso molto onerosa (alla fine dei conti merita comprarli, i pomodori…), e vuoi perché nei periodi nei quali scarseggia usarla per annaffiare l’orto non è proprio il massimo, senza contare il fatto che così facendo in molti comuni si rischiano anche multe salatissime.
5) Sottovalutare l’impegno
Ricordatevi che orto significa anche tempo e fatica e che per ottenere dei risultati soddisfacenti dovrete per forza dedicare a questa attività diverse ore settimanali e in determinati periodi dell’anno una presenza giornaliera. Se poi le dimensioni del terreno sono eccessive l’impresa di mantenerlo potrebbe rivelarsi troppo dispendiosa per quanto riguarda l’energie fisiche col rischio reale di trascurare le colture e ottenere alla fine solo un pugno di mosche. Qui ritorna di fatto il consiglio del punto 3: meglio partire con una piccola porzione di terreno ed espandersi un poco alla volta man mano che si accumula esperienza.
Le proprieta' e i benefici del limone
Il limone è ricco di vitamina C e svolge il ruolo di vero e proprio antiossidante, utile contro i radicali liberi, che sono responsabili delle malattie degenerative. Il limone rafforza le difese immunitarie e ha un potere disintossicante. E' utile contro l'acidità gastrica e svolge un'azione antisettica e battericida.
Le proprietà del limone sono innanzitutto astringenti, infatti va usato soprattutto in caso di diarrea e rientra fra i rimedi naturali per combattere la nausea. Il limone riesce a svolgere un'azione benefica contro l'acidità gastrica, aiutando il fegato e il pancreas a smaltire più facilmente gli zuccheri o i grassi saturi. Se assumiamo il succo di limone la mattina a digiuno, possiamo riequilibrare l'intestino. Svolgendo un'azione antisettica e battericida, può essere utile per rallentare lo sviluppo dei batteri e quindi per evitare il presentarsi di problemi di alitosi o di stomatiti. Può essere importante per depurare il fegato in modo naturale.
Il limone è inoltre un ottimo antiossidante, che agisce contro i radicali liberi, i quali sono i principali imputati dell'invecchiamento cellulare e delle malattie degenerative, in primo luogo arteriosclerosi, artriti e infarto. Essendo ricco di vitamina C, questo frutto può essere importante per combattere l'ipertiroidismo, le malattie infiammatorie o lo scorbuto. Il limone abbonda anche di altre vitamine, come la A e la B, che sono importanti per garantire l'equilibrio del sistema nervoso, il funzionamento del fegato e la rigenerazione della pelle. In particolare la vitamina PP, di cui il limone abbonda, svolge un ruolo essenziale nel prevenire le dermatiti.
Il limone è in grado di rafforzare le difese immunitarie dell'organismo, proteggendo dal sopraggiungere di raffreddori e di influenze. Se sciolto in acqua calda e inalato, si può utilizzare anche per curare gli attacchi d'asma. L'olio essenziale contenuto nella scorza può essere usato per combattere il mal di testa. Notevoli sono anche le proprietà cosmetiche attribuibili al limone: combatte l'acne e i punti neri, aiuta in caso di capelli secchi e sfibrati e, se mescolato con il miele, può creare una ceretta che lascia la pelle morbida.
lunedì 6 ottobre 2014
Stati Uniti: i dessert alla verdura sono un trend in crescita
Con il nuovo anno scolastico in arrivo, i genitori possono provare a trovare nuovi modi per incorporare le verdure nei pasti dei ragazzi. E non deve per forza essere qualcosa di complicato: basta seguire alcune semplici tattiche come grattugiare carote o zucchine nei fiocchi d'avena a colazione, per esempio.
Negli Stati Uniti, c'è chi comincia ad utilizzare gli ortaggi anche come ottimi ingredienti per preparazioni dolciarie.
Ecco allora il gelato alle barbabietole, come quello servito dalla Sweet Rose Creamery a Santa Monica (in California); i bignè dolci agli asparagi e noci serviti con gelato agli asparagi verdi, semi di papavero e sciroppo alla violetta, creazione dello chef Bart Vandaele del Belga Café di Washington DC; la torta Peas&Carrots servita con una salsa di piselli inglesi, sorbetto alla carota e marmellata alla carota, ideata da Kelly Liken, proprietaria di un ristorante a Vail (in Colorado), insieme alla pasticcera Colleen Carey.
La Liken, che è anche apparsa nella settima stagione della trasmissione "Top Chef", ha dichiarato: "Dico sempre ai genitori che questo è sicuramente un ottimo modo per rendere i dessert più salutari e allo stesso tempo aumentare il consumo di verdure tra i ragazzi".
Fonte: indiangazette.com
lunedì 19 maggio 2014
La Nasa spera di portare serre su Marte entro il 2021
Quando gli esseri umani inizieranno a colonizzare la Luna e Marte, avranno bisogno di piante e serre. Queste forniranno protezione, aiuteranno a riciclare l'aria e per i coloni spaziali costituiranno un fulcro essenziale per l'insediamento. Le piante che si sono evolute sulla Terra potrebbero tuttavia incontrare difficoltà a vivere su altri pianeti, anche sotto serra.
"Quando pensate a piante che possono crescere sulla Luna o su Marte, allora dovete prendere in considerazione l'idea di coltivarle alla minima pressione atmosferica possibile", ha spiegato Rob Ferl, biologo molecolare dell'Università della Florida.
I vantaggi della coltivazione di piante in un ambiente a bassa pressione atmosferica comprendono la riduzione del peso dell'aria che dovrà essere portata su Marte. Sulla Terra non pensiamo all'aria come a qualcosa dotata di una massa significativa, ma dovendo portare i gas fin sul pianeta rosso aggiungeremo un peso significativo alle spedizioni - facendo lievitare il costo per ogni futura missione di colonizzazione.
Un secondo vantaggio nello sviluppo di una serricoltura extra terrestre riguarda la resistenza strutturale degli impianti. Marte ha una pressione atmosferica che è appena l'uno per cento di quella della Terra, sicché ipotetiche serre sul pianeta rosso sarebbero in grado di operare intorno a un sedicesimo della pressione dell'aria che esiste sulla superficie del nostro pianeta.
Quando però le piante sono sottoposte a pressioni così basse, cominciano a comportarsi come se stessero vivendo un periodo di siccità. Con la bassa pressione che estrae acqua dalle foglie, la pianta fatica infatti a reidratarsi. I ricercatori hanno portato i livelli di umidità nella serra al 100% e hanno fornito alle piante tutta l'acqua che potevano. Eppure questo meccanismo di difesa non si è disinnescato.
Eventuali insediamenti umani potrebbero dunque trovarsi a contrastare fenomeni e condizioni di stress vegetale che non esistono sulla Terra ed essete costretti a disperdere la propria preziosa energia per pompare acqua e mantenere gli elevatissimi livelli di umidità nelle strutture.
La NASA sta dunque provvedendo a tutta una serie di sperimentazioni. "Gli astronauti non sono gli unici che potranno beneficiare di questa nostra ricerca. Per esempio, conservare la frutta a bassa pressione la fa mantenere fresca più a lungo. Questo perché si elimina il gas etilene, responsabile per la maturazione il deperimento dei frutti. I prodotti agricoli spediti da una costa all'altra in recipienti a bassa pressione potrebbero arrivare nei supermercati freschi come se fossero stati raccolti il giorno stesso", dichiarano dalla NASA.
Fonte: techtimes.com
A Berlino aprira' il primo supermercato che dice "no" al packaging
Per il momento solo un progetto
A Berlino aprira' il primo supermercato che dice "no" al packaging
Niente confezioni e pacchi di plastica, ingombranti e difficili da smaltire, niente sprechi, nessuna concessione al marketing. A Berlino, due giovani imprenditrici stanno cercando i finanziamenti necessari per aprire il primo supermercato che ha scelto di dire "no" al packaging.
Sugli scaffali di Original Unverpackt, questo il nome del negozio, 600 prodotti (accuratamente selezionati) saranno venduti esclusivamente sfusi, senza confezioni vistose e inquinanti, con un occhio di riguardo per i prodotti vegani.
Dalla marmellata alla farina, dal sapone liquido alle caramelle, tutto si potrà comprare al grammo, all'etto o al chilo. Per acquistare i prodotti, i clienti potranno servirsi delle confezioni che già utilizzano nella vita quotidiana, oppure degli appositi contenitori riutilizzabili messi a disposizione dal supermercato.
"Nella sola Germania, ogni anno, 16 milioni di tonnellate di imballaggi finiscono nel cestino. La maggioranza di queste confezioni non vengono riciclate" spiegano Sarah Wolf e Milena Glimbovski, che partendo da questo dato hanno ideato Original Unverpackt.
La loro start-up, attualmente, sta cercando i finanziamenti attraverso una campagna di crowdfunding lanciata sulla piattaforma Startnext. Obiettivo: 45.000 euro.
In cambio di un aiuto economico, offrono buoni spesa riutilizzabili alla cassa del supermercato, che dovrebbe vedere la luce in estate, ma anche borse di tela con il logo dell'iniziativa e libri di ricette.
Fonte: www.ilmitte.com
A Berlino aprira' il primo supermercato che dice "no" al packaging
Niente confezioni e pacchi di plastica, ingombranti e difficili da smaltire, niente sprechi, nessuna concessione al marketing. A Berlino, due giovani imprenditrici stanno cercando i finanziamenti necessari per aprire il primo supermercato che ha scelto di dire "no" al packaging.
Sugli scaffali di Original Unverpackt, questo il nome del negozio, 600 prodotti (accuratamente selezionati) saranno venduti esclusivamente sfusi, senza confezioni vistose e inquinanti, con un occhio di riguardo per i prodotti vegani.
Dalla marmellata alla farina, dal sapone liquido alle caramelle, tutto si potrà comprare al grammo, all'etto o al chilo. Per acquistare i prodotti, i clienti potranno servirsi delle confezioni che già utilizzano nella vita quotidiana, oppure degli appositi contenitori riutilizzabili messi a disposizione dal supermercato.
"Nella sola Germania, ogni anno, 16 milioni di tonnellate di imballaggi finiscono nel cestino. La maggioranza di queste confezioni non vengono riciclate" spiegano Sarah Wolf e Milena Glimbovski, che partendo da questo dato hanno ideato Original Unverpackt.
La loro start-up, attualmente, sta cercando i finanziamenti attraverso una campagna di crowdfunding lanciata sulla piattaforma Startnext. Obiettivo: 45.000 euro.
In cambio di un aiuto economico, offrono buoni spesa riutilizzabili alla cassa del supermercato, che dovrebbe vedere la luce in estate, ma anche borse di tela con il logo dell'iniziativa e libri di ricette.
Fonte: www.ilmitte.com
lunedì 5 maggio 2014
Sistri: imprese agricole esonerate dall'obbligo
Il decreto firmato
dal ministro Galletti sulla semplificazione degli adempimenti tiene
conto delle peculiarita' del settore primario, Agrinsieme soddisfatta
E’ stato firmato il 24 aprile scorso dal ministro
dell’Ambiente, Gian Luca Galletti,
il decreto ministeriale che prevede l’obbligo
di adesione al Sistri solo per
le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi che
abbiano più di 10 dipendenti.
Nel decreto, che esclude dal sistema di tracciabilità dei
rifiuti tutte le imprese agricole
che conferiscono i rifiuti prodotti nei circuiti organizzati di raccolta, sono
previste anche altre disposizioni di semplificazione
amministrativa, chiarite le modalità
di gestione dei trasporti intermodali e prorogato al 30 giugno 2014 il versamento del contributo annuale.
“Venendo incontro alle giuste richieste dei piccoli
produttori – spiega il ministro Galletti –introduciamo una prima importante
semplificazione, rendendo il sistema più
ragionevole e meno burocratico, ma rafforzando allo stesso tempo i principi inderogabili che sono alla
base del progetto, ossia il contrasto
alle ecomafie e la difesa dell’ambiente attraverso il controllo informatico
dei rifiuti pericolosi”.
Agrinsieme - il
coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative - esprime
soddisfazione per le decisioni assunte dal ministro dell’Ambiente sulla
semplificazione degli adempimenti, tenendo conto delle peculiarità del settore agricolo. “L’avere escluso dal Sistri i
produttori di rifiuti pericolosi derivanti
da attività agricole e agroindustriali con meno di 10 dipendenti e - indipendentemente
dal numero dei dipendenti - gli enti e
le imprese che conferiscono i propri rifiuti nell’ambito dei circuiti
organizzati di raccolta, è un segnale fortemente positivo”.
“Si permette così - ha concluso il coordinamento - di
proseguire, da una parte, nel percorso di semplificazione nella gestione dei
rifiuti e, dall’altra, di valorizzare i sistemi virtuosi esistenti, legati al
concetto dei circuiti organizzati di raccolta. Il settore agricolo, infatti, non si esime dalla tracciabilità dei
rifiuti, ma ha necessità che la stessa sia adattata alle esigenze operative
dell’attività”.
venerdì 18 aprile 2014
La Spagna vieta l'uso dei droni in agricoltura
Il Ministero spagnolo per lo Sviluppo Economico, attraverso l'Agenzia di Stato per la Sicurezza Aerea (EASA) ha vietato l'uso di droni ad uso civile, agricoltura compresa.
Mercoledì 9 aprile 2014 l'EASA ha pubblicato una nota affermando che "in Spagna non è consentito l'uso di droni per applicazioni civili".
Questo regolamento emanato dall'Agenzia di Stato per la Sicurezza Aerea rischia di lasciare l'agricoltura spagnola impantanata nel passato, quando nella maggior parte degli altri paesi l'uso di droni non solo è permesso, ma addirittura incoraggiato.
La norma pubblicata dall'EASA specifica che è possibile acquistare droni con fotocamere incorporate, GPS o sistemi di radiocontrollo, ma che non è possibile utilizzarli per attività professionali o commerciali.
Contraria alla normativa UE
Le regole emanate dal Ministero spagnolo per lo Sviluppo Economico potrebbero però essere in conflitto con il diritto comunitario. La Commissione Europea (CE) ha proposto di introdurre nuove e più severe regole per disciplinare le operazioni che prevedano l'impiego di droni civili (RPV), sia nel settore agricolo che in tutti gli altri campi d'applicazione.
L'obiettivo è quello di consentire all'industria europea di diventare leader mondiale in questo mercato tecnologico emergente e allo stesso tempo assicurare che siano prese tutte le garanzie necessarie.
Fonte: Hortoinfo
lunedì 7 aprile 2014
Il consumo di suolo non rallenta: +720 kmq in tre anni
Nonostante la crisi,
il cemento ‘viaggia' a 8 mq al secondo, Napoli, Milano e Torino sono i
comuni piu' cementificati. Tutti i dati nel report Ispra
Di Olimpia Ogliari
Pubblicato sul Canale Argomenti il 27 marzo 2014
Pubblicato sul Canale Argomenti il 27 marzo 2014
Non accenna a diminuire, anche nel 2012, la superficie di
territorio consumato: ricoperti, negli ultimi 3 anni, altri 720 km2, 0,3
punti percentuali in più rispetto al 2009, un’area pari alla somma dei comuni
di Milano,Firenze, Bologna, Napoli e Palermo. In termini assoluti, si è
passati da poco più di 21.000 km2 del 2009 ai quasi 22.000 km2 del 2012,
mentre in percentuale è perso il 7,3%
del nostro territorio.Nonostante
la crisi, la velocità con cui si perde
terreno, contrariamente alle aspettative, non rallenta e continua procedere
al ritmo di 8 m2 al secondo. Ma non è solo colpa dell’edilizia.
In Italia si consuma
suolo anche per costruire infrastrutture, che insieme agli edifici ricoprono quasi l’80% del territorio artificiale - strade asfaltate e ferrovie 28%
- strade sterrate e infrastrutture di trasporto secondarie 19% -, seguite dalla
presenza di edifici (30%) e di parcheggi, piazzali e aree di cantiere (14%).
A segnalare l’avanzata
del cemento a discapito delle aree naturali e agricole è l’Istituto superiore per la protezione e la
ricerca ambientale (Ispra) che,
per la prima volta con un report,
ricostruisce l’andamento - dal 1956 al
2012 - del consumo di suolo in Italia. Analizzando i valori relativi alla
quota di superficie consumata, l’indagine rappresenta uno strumento per
l’individuazione di strategie utili a contrastare le minacce dovute alle
attività antropiche.
Per quanto riguarda
l’impatto climatico, la cementificazione ha comportato dal 2009
al 2012l’immissione in atmosfera di 21 milioni di tonnellate di CO2 - valore pari
all’introduzione nella rete viaria di 4 milioni di utilitarie in più con
una percorrenza di 15.000 km/anno - per un costo complessivo stimato
intorno ai 130 milioni di euro.
A livello regionale, Lombardia e Veneto, con oltre il
10%, mantengono il “primato nazionale” della copertura artificiale,
mentre Emilia Romagna, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia si collocano tutte tra
l’8 e il 10%. I comuni più cementificati
d’Italia rimangono Napoli (62,1%), Milano (61,7%), Torino (54,8%), Pescara (53,4%), Monza(48,6%), Bergamo (46,4) e
Brescia (44,5).
La trasformazione del suolo agricolo in cemento non produce impatti
solo sui cambiamenti climatici, ma anche sull’acqua e sulla capacità
di produzione agricola. In questi 3 anni, tenendo presente che un suolo
pienamente funzionante immagazzina acqua fino a 3.750 tonnellate per ettaro -
circa 400 mm di precipitazioni - per via della conseguente impermeabilizzazione
abbiamo perso una capacità di ritenzione pari a 270 milioni di tonnellate
d’acqua che, non potendo infiltrarsi nel terreno, deve essere gestita.
In base ad uno studio del Central Europe Programme, secondo
il quale 1 ettaro di suolo consumato
comporta una spesa di 6.500 euro (solo per la parte relativa al
mantenimento e la pulizia di canali e fognature), il costo della gestione
dell’acqua non infiltrata in Italia
dal 2009 al 2012, è stato stimato
intorno ai 500 milioni di euro. Ancora, il consumo di suolo
produce forti impatti anche sull’agricoltura
e quindi sull’alimentazione: se i 70 ettari di suolo perso ogni giorno
fossero coltivati esclusivamente a cereali, nel periodo 2009-2012 avremmo
impedito la produzione di 450.000
tonnellate di cereali, con un costo di 90 milioni di euro ed un ulteriore
aumento della dipendenza italiana dalle importazioni.
I ricercatori dell’Ispra
hanno inoltre messo a punto un’applicazione
per individuare nuove zone consumate. Attraverso uno smarthphone, basta
inserire coordinate e foto per vederle subito on line sulla mappa dell’Ispra (www.consumosuolo.isprambiente.it).
sabato 5 aprile 2014
ALLERTA PERONOSPORA DELLA VITE
Allerta rivolta ai viticoltori, se sul vostro vigneto si verificano le seguenti condizioni vi consiglio di effettuare dei trattamenti antiperonosporici, con prodotti a base di rame:
- lunghezza dei germogli superiore a 10 cm
- temperature superiori ai 10°C
- umidità superiore a 10 mm
lunedì 31 marzo 2014
Investimenti con rendimenti netti annui del 15,35 % in 15 anni, 16,30 % in 20 anni e del 29,40 % in 25 anni!!!
Se avete una piccola somma da investire e non vi convincono i soliti investimenti bancari, asset finanziari, piani di accumulo garantiti, i vari certificati di deposito con rendimenti "ridicoli" ecc, ecc, allora potreste optare per investimenti "REALI" con rendimenti annui netti superiori al 15 %. Come? Quello che posso dirvi in questo post è che si tratta di investimenti in agricoltura, anche per chi non ha al momento il capitale terra ma che lo necessiterà nel momento in cui deciderà di buttarsi a capofitto in questa avventura!
Per quanto riguarda i rischi, sono trascurabili se ci si dota anche di un'assicurazione contro danni fortuiti! Sempre meno rischioso che investire in prodotti finanziari che non rendono nulla!!
Per quanto riguarda i rischi, sono trascurabili se ci si dota anche di un'assicurazione contro danni fortuiti! Sempre meno rischioso che investire in prodotti finanziari che non rendono nulla!!
Il settore agroalimentare mondiale sta entrando in uno stadio di sviluppo critico.
È in atto una trasformazione: l’elevata richiesta di prodotti agricoli, unita all’aumento dei costi delle materie prime, sta obbligando sempre di più le imprese della filiera agroalimentare a incrementare i livelli di produttività. Si aprono nuovi mercati mentre i principali attori del settore si internazionalizzano per ampliare i portafogli e conquistare nuovi consumatori. Espandendo le attività operative e le vendite in tali mercati, le aziende del settore agroalimentare potranno dare impulso a una nuova spinta di crescita, accelerare la produzione e soddisfare le necessità dei nuovi consumatori.
È in atto una trasformazione: l’elevata richiesta di prodotti agricoli, unita all’aumento dei costi delle materie prime, sta obbligando sempre di più le imprese della filiera agroalimentare a incrementare i livelli di produttività. Si aprono nuovi mercati mentre i principali attori del settore si internazionalizzano per ampliare i portafogli e conquistare nuovi consumatori. Espandendo le attività operative e le vendite in tali mercati, le aziende del settore agroalimentare potranno dare impulso a una nuova spinta di crescita, accelerare la produzione e soddisfare le necessità dei nuovi consumatori.
venerdì 28 marzo 2014
"Le arance delle vallate del Nebrodi: un territorio di nicchia da qualificare e valorizzare"
Sinagra (ME), lunedi 31 marzo 2014 ore 9.30
Giornata informativa "Le arance delle vallate del Nebrodi: un territorio di nicchia da qualificare e valorizzare"
La Soat di Sant'Agata Militello (provincia di Messina) organizza una giornata informativa su "Le arance delle vallate del Nebrodi: un territorio di nicchia da qualificare e valorizzare", che si svolgerà lunedì 31 marzo 2014 alle ore 9.30 presso l'Azienda F.lli Borrello, contrada Forte, a Sinagra (ME).
Clicca qui per scaricare la locandina con il programma.
Giornata informativa "Le arance delle vallate del Nebrodi: un territorio di nicchia da qualificare e valorizzare"
La Soat di Sant'Agata Militello (provincia di Messina) organizza una giornata informativa su "Le arance delle vallate del Nebrodi: un territorio di nicchia da qualificare e valorizzare", che si svolgerà lunedì 31 marzo 2014 alle ore 9.30 presso l'Azienda F.lli Borrello, contrada Forte, a Sinagra (ME).
Clicca qui per scaricare la locandina con il programma.
mercoledì 26 marzo 2014
L'odore di frutta aiuta a scegliere una dieta sana
Seguire una dieta sana potrebbe in futuro rivelarsi più facile. Secondo un gruppo di scienziati francesi, un aiuto naturale ed efficace per compiere la scelta giusta a tavola arriverebbe niente meno che dal profumo della frutta. A sostenerlo gli psicologi dell'Università di Bourgogne, nella Regione di Dijon, Francia.
La scelta di una dieta sana avrebbe quindi un potente alleato in un altro dei sensi, quello dell'olfatto. Insieme con il gusto sarebbe quindi la sensazione olfattiva a influenzare le preferenze a tavola, perfino più della vista, che pure era indicata come una possibile chiave per invogliare al consumo di cibi più salutari.
I ricercatori francesi hanno selezionato per lo studio, apparso sulla rivista Appetite, oltre 100 volontari (115) di età compresa tra i 18 e i 50 anni, suddividendoli quindi in due gruppi. A entrambi è stato detto che la ricerca riguardava la comunicazione durante i pasti, mentre solo a metà di loro è stato chiesto di attendere il pasto in una sala dove era stato diffuso un odore di pere fresche.
Al momento della scelta dei piatti da consumare, ai volontari sono state poste tre scelte: antipasto composto da salumi o carote grattugiate; primo piatto tra lasagne alla bolognese o risotto alle verdure; dolce a scelta tra brownie al cioccolato e composta di mele.
Se poco influente è stata l'esposizione all'odore di frutta per le prime due portate, rilevante è stato invece l'effetto per quanto riguarda i dolci. Coloro che sono stati esposti al profumo di pere fresche hanno scelto il dolce al cioccolato in meno del 50% dei casi, al contrario degli altri, che lo hanno preferito tre volte su quattro (75%).
Secondo quanto riferiscono i ricercatori nelle loro conclusioni: "I partecipanti esposti all'odore di pere hanno preferito in maniera significativamente rilevante di mangiare un dolce contenente frutta, rispetto ai partecipanti non esposti. Per la prima volta, questo studio fornisce supporto scientifico all'evidenza che un'inconsapevole percezione di odori fruttati può influenzare le scelte alimentari, guidandole verso prodotti con un maggiore contenuto di frutta".
Fonte: www.greenstyle.it
martedì 25 marzo 2014
LE DISCREPANZE DEL MERCATO DEL VINO
Da un'attenta analisi del mercato del vino si possono notare delle discrepanze dei prezzi all'ingrosso che mettono in risalto una speculazione ai danni dei viticoltori che puntualmente, ogni anno, si verifica.
Infatti dai dati Ismea si possono notare differenze di prezzo notevoli, in particolare tra la piazza di Trapani (2,45 €/Ettogrado = 30,62 €/Ettolitro) e quella di Treviso (6,35 €/Ettogrado = 66,67 €/Ettolitro).
A voi le conclusioni!!!
Piazza | Data | Prodotto | Prezzo | Var. su sett. prec. | Condizione di vendita |
---|---|---|---|---|---|
Bari | 17-03-14 | Vini bianchi comuni - 9/11° - Med. 9,5 gradi | 2,60 €/Ettogrado | -3,7% | Franco azienda |
Bari | 17-03-14 | Vini bianchi comuni - 9/11° - Med. 10,5 gradi | 2,75 €/Ettogrado | -3,5% | Franco azienda |
Faenza | 17-03-14 | Vini bianchi comuni - 9/11° - Med. 9,0 gradi | 3,70 €/Ettogrado | 0,0% | Franco azienda |
Lugo | 17-03-14 | Vini bianchi comuni - 9/11° - Med. 10,0 gragi | 3,25 €/Ettogrado | 0,0% | Franco azienda |
Modena | 17-03-14 | Vini bianchi comuni - 9/11° - Med. 10,0 gragi | 4,75 €/Ettogrado | 0,0% | Franco azienda |
Pescara | 17-03-14 | Vini bianchi comuni - 9/11° - Med. 10,5 gradi | 3,53 €/Ettogrado | 0,0% | Franco azienda |
Pescara | 17-03-14 | Vini bianchi comuni - 9/11° - Med. 8,5 gradi | 3,55 €/Ettogrado | 0,0% | Franco azienda |
Roma | 17-03-14 | Vini bianchi comuni - 9/11° - Med. 10,5 gradi | 3,90 €/Ettogrado | 0,0% | Franco azienda |
S.Benedetto | 17-03-14 | Vini bianchi comuni - 9/11° - Med. 10,5 gradi | 5,45 €/Ettogrado | 0,0% | Franco azienda |
Trapani | 17-03-14 | Vini bianchi comuni - 12/13° - Med. 12,5 gradi | 2,45 €/Ettogrado | 0,0% | Franco azienda |
Treviso | 17-03-14 | Vini bianchi comuni - 9/11° - Med. 10,5 gradi | 6,35 €/Ettogrado | 0,0% | Franco azienda |
Verona | 17-03-14 | Vini bianchi comuni - 9/11° - Med. 9,0 gradi | 5,25 €/Ettogrado | 0,0% | Franco azienda |
lunedì 24 marzo 2014
LE PROPRIETA' DEL CAFFE'
Caffè e caffeina: benefici e rischi del caffè
In base a queste considerazioni viene generalmente fissato un limite di tre tazzine di espresso al giorno - per le donne e gli uomini di corporatura esile - e di quattro tazzine per i maschi che vantano una costituzione fisica più robusta (robusta, per la cronaca, è anche la specie di caffè - Coffea robusta - più ricca in caffeina).
In gravidanza è buona regola limitare al massimo il consumo di caffè, in quanto alte dosi di caffeina risultano pericolose per la salute del feto.
Potrebbe interessarti: http://www.my-personaltrainer.it/salute/caffe-salute.html
I suoi benefici
Tra le molte componenti nutrizionali del caffè, la più nota e studiata è senza dubbio la caffeina, poiché dotata di proprietà importanti, come:l'effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica e su quella biliare (ecco perché si ritiene che un caffè a fine pasto faciliti la digestione);Oltre alla caffeina, nel caffè sono contenute molte sostanze, il cui potenziale ruolo benefico sull'organismo è ancora in fase di studio. In particolare, sono state isolate diverse componenti dalle spiccate proprietà antiossidanti, antimutagene ed antinfiammatorie, che sono comunque insufficienti per compensare il rischio derivante da un consumo elevato di caffè.
l'effetto tonico e stimolatorio sulla funzionalità cardiaca e nervosa (ecco perché molte persone ne apprezzano l'effetto energetico, utile tra l'altro per non abbioccarsi in seguito ad un lauto pasto);
l'effetto lipolitico, cioè favorente il dimagrimento (la caffeina stimola l'utilizzo dei grassi a scopo energetico e la termogenesi, aumentando la quantità di calorie bruciate dalla "macchina uomo");
l'effetto anoressizzante (il caffè assunto in dosi massicce diminuisce l'appetito).
I rischi del caffè
Le ripercussioni della caffeina sulla salute umana sono dose dipendenti. Un consumo elevato di caffè, che definiremo in termini quantitativi nel prossimo paragrafo, espone l'organismo a diversi rischi:quando è eccessivo, l'effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica può causare danni al sistema digerente - per via dell'elevata acidità dei succhi riversati nello stomaco - (ecco perché il caffè è controindicato se si soffre di ulcera, gastrite o reflusso gastroesofageo);
l'effetto tonico e stimolatorio sulla funzionalità cardiaca e nervosa, può rivelarsi dannoso per persone che soffrono di insonnia, vampate di calore ed ipertensione; all'aumentare della dose la caffeina determina tachicardia, sbalzi pressori e tremori anche nelle persone sane.
L'effetto lipolitico, cioè favorente il dimagrimento, è annullato e addirittura ribaltato se al caffè viene aggiunto dello zucchero (+ 20 calorie a cucchiaino) o del latte (+ 10 calorie se il caffè è macchiato).
L'effetto inibitorio sull'assorbimento di calcio e ferro può favorire l'instaurarsi di quadri anemici ed osteoporotici.
Quanto caffè
Un limite ragionevole è fissato nell'assunzione di 300 milligrammi di caffeina al giorno. Dal momento che un espresso fornisce mediamente 60 mg di caffeina ed un tipo moka 85, i conti sono presto fatti. Tuttavia, dal momento che la caffeina è presente in oltre 60 specie vegetali, tra cui il cioccolato ed il tè, occorre considerare anche il contributo degli altri alimenti.In base a queste considerazioni viene generalmente fissato un limite di tre tazzine di espresso al giorno - per le donne e gli uomini di corporatura esile - e di quattro tazzine per i maschi che vantano una costituzione fisica più robusta (robusta, per la cronaca, è anche la specie di caffè - Coffea robusta - più ricca in caffeina).
In gravidanza è buona regola limitare al massimo il consumo di caffè, in quanto alte dosi di caffeina risultano pericolose per la salute del feto.
Potrebbe interessarti: http://www.my-personaltrainer.it/salute/caffe-salute.html
venerdì 21 marzo 2014
L'Unione europea minaccia il bando alle importazioni di frutta e verdura dall'India
L'Unione Europea ha ammonito l'India per la scarsa qualità dei suoi prodotti ortofrutticoli freschi; qualche settimana fa, un analogo avviso era stato emesso dall'Australia contro gli esportatori indiani per via del deterioramento della qualità del latte e dei suoi derivati. Alla fine dell'anno scorso, inoltre, l'Arabia Saudita aveva minacciato il blocco alle importazioni di frutta e verdura fresca indiana se gli esportatori indiani non si fossero adeguati alle norme di qualità vigenti nel mercato globale.
Lo scorso 14 marzo 2014, la stessa autorità indiana APEDA (Agriculture and Processed Food Products Development Authority) aveva chiesto che gli esportatori ortofrutticoli indiani aderissero alle norme internazionali di qualità. "L'Unione Europea ha sollevato serie preoccupazioni a seguito dell'individuazione di organismi nocivi in frutta e verdura fresche esportati verso la regione europea. L'Unione Europea ha anche minacciato di intraprendere severe contromisure (tra cui il completo divieto) a meno di un miglioramento della situazione. Abbiamo assicurato l'Unione europea che l'India è pienamente impegnata nel fornire esportazioni sicure e prive di parassiti e che sono state prese tutte le misure necessarie", ha dichiarato in un comunicato B.K. Boyal, direttore APEDA.
Negli ultimi tre anni, le esportazioni di frutta e verdura fresca dall'India all'Unione Europea sono costantemente cresciute. Si è passati da un valore di 1,29 miliardi di rupie nel 2010/11 a 1,65 miliardi nell'anno finanziario 2012/13. Ma le stime prevedono che quest'anno l'India supererà i 2 miliardi di rupie (circa 24 milioni di euro) di esportazioni di frutta e verdura fresca.
L'avvertimento da parte dell'Unione Europea è giunto in un momento in cui l'India sta cercando di incrementare le sue esportazioni, per generare reddito in valuta estera e ridurre il disavanzo delle partite correnti. "L'India ha confermato che dal 1° aprile 2014, tutte le esportazioni di frutta e verdura fresca verso l'Unione Europea passeranno attraverso gli impianti di confezionamento certificati da APEDA, dove tutti i controlli e i test sulle partite in spedizione saranno condotti sotto la supervisione del personale del servizio di quarantena fitosanitario indiano", ha detto Boyal.
APEDA, rivela un funzionario, ha già condotto vasti programmi di sensibilizzazione per informare il mercato sullo scenario imminente. L'autorità ha quindi avvertito che le esportazioni di frutta e verdura fresca verso l'Unione Europea passeranno esclusivamente attraverso gli impianti di confezionamento riconosciuti. "Anche se i volumi delle esportazioni non sono tali da preoccuparci, il rischio è che un blocco da parte della UE possa poi ricadere su altri mercati d'esportazione, con un impatto negativo sulle esportazioni agricole indiane complessive", ha concluso il funzionario.
Fonte: business-standard.com
mercoledì 19 marzo 2014
FUTUROAGRICOLTURA
FUTUROAGRICOLTURA è il servizio che ti segue dalla produzione alla commercializzazione in 3 mosse:
- Ottenere una elevata produzione e al contempo SALUBRE, SANA, e SICURA; spesso si ottengono elevate produzioni utilizzando in maniera massiccia concimi e fitofarmaci a discapito della salubrità e sicurezza alimentare ma anche del portafogli!! Con un serio protocollo di produzione si possono ottenere 4 risultati in uno, ossia ottenere un prodotto salubre, sano, sicuro e a costi contenuti!
- Adeguare la propria azienda dal punto di vista tecnologico e professionale; oggi con l'apertura dei mercati esteri si sono rotti vecchi equilibri a discapito della stabilità dei prezzi, ad ogni modo questo nuovo stato di cose crea anche nuove opportunità che bisogna saper cogliere con una azienda al passo con i tempi ed una formazione adeguata, perchè non si finisce mai di imparare!
- Commercializzare il proprio prodotto in modo adeguato e NON delegare ad altri questo aspetto importantissimo; si possono delegare alcuni aspetti della produzione ma non la vendita del proprio prodotto!! Spesso non si hanno dimenzioni aziendali adeguate per poter portare il proprio prodotto all'estero, ed è per ciò necessario sapersi CONSORZIARE e COOPERARE perseguendo fini comuni, oggi più che mai in una economia globale!
martedì 4 marzo 2014
La Russia potrebbe escludere completamente i prodotti OGM
Come riportato da alcune fonti, i parlamentari russi presenteranno un progetto di legge alla Duma di Stato che limita severamente le importazioni di prodotti agricoli geneticamente modificati e ne esclude completamente la produzione domestica.
La proposta di legge è un emendamento alla normativa già esistente "On Safety and Quality of Alimentary Products” (Sulla Sicurezza e Qualità dei Prodotti Alimentari, ndt), la quale predispone delle regole che limitano il contenuto di sostanze geneticamente modificate presenti negli alimenti. Il potere di creare una norma del genere è nelle mani del Governo e i prodotti che presentano un contenuto eccessivo di sostanze OGM saranno esclusi dal commercio nazionale e dalle importazioni.
Evgeny Fyodorov, the author of the bill and a member of the United Russia party, said that it does not suppose a total ban on imports of genetically modified products, but imposes government’s control on it. He adds that the draft law will be introduced to the State Duma for viewing in two weeks.
Evgeny Fyodorov, l'autore del progetto di legge e membro del partito United Russia, ha riferito che la proposta non prevede un blocco totale delle importazioni dei prodotti OGM, tuttavia impone al Governo di controllare tali pratiche. Fyodorov ha aggiunto che a breve la proposta di legge sarà presentata alla Duma di Stato per essere presa in esame.
giovedì 13 febbraio 2014
Le proprieta' del limone contro i tumori
Il limone, con il suo sapore acre, ma con le sue potenti azioni contro i tumori che fanno da scudo contro il cancro. Chi l'avrebbe mai detto? Eppure è proprio così. Diverse ricerche hanno dimostrato la potente azione di questo agrume e gli esperti consigliano l'uso quotidiano di questo alimento.
Uno studio pubblicato sulla rivista Journal of agricultural and food chemistry ha dimostrato che il limone contiene i flavonoidi che riescono a contrastare le molecole altamente cancerogene rallentando il processo di crescita di queste cellule che favoriscono i tumori. Le diverse ricerche hanno anche dimostrato che questo frutto da solo è molto efficace nella prevenzione e bisognerebbe utilizzarlo ogni giorno.
Il limone ha diverse proprietà antiossidanti che riescono a contrastare benissimo i radicali liberi. Oltre ai flavonoidi questo frutto è ricco di limonoidi concentrati per lo più nella buccia che conferiscono questo sapore molto agro e che riescono a bloccare alcuni tipi di cellule tumorali.
Il noto medico ed oncologo Umberto Veronesi consiglia la spremuta di almeno un limone al giorno e, come buona abitudine, una spruzzata del succo di questo frutto ogni volta che mangiamo l'insalata. Il limone ha anche la proprietà di eliminare il colesterolo cattivo perché previene le incrostazioni che si possono formare lungo i vasi sanguigni.
giovedì 30 gennaio 2014
Decreto attuativo per OCM vino MISURA RISTRUTTURAZIONE VIGNETI
Art. 1) E' adottato il Bando, che costituisce parle integrante del presente pror,vedimento, per la
selezione e la successiva predisposizione delle graduatorie dei progetti di cui al Piano
Regionale per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti campagna 201312014, previsto
dal Regolamento CE n. 123412007 modificato con Reg. CE n. 49112009 e Regolamento
(CE) n. 555/2008 della Commissione.
Art. 2) Per il finanziamento dei progetti proposti ai sensi del Bando 201312014, sono destinati €
20.000.000, quale parte delle risorse assegnate con il Dirigenziale MIPAAF n.3525 del
21tjst20r3.
Qualora la dotazione finanziaria messa a Bando non dovesse essere completamente
ttllizzata,le risorse liberate potranno essere destinate ad altre misure del Piano Nazionale di
Sostegno. Allo stesso modo eventuali risorse liberate da altre misure potranno aggiungersi a
quelle del presente Bando.
L'aiuto sarà erogato ai produttori dall'AGEA, attuale organismo pagatore riconosciuto dalla
Commissione Europea, sulla base di elenchi di beneficiari trasmessi dalla Regione.
Art. 3) Il presente decreto unitamente all'Awiso di cui al precedente art. 1, sarà inviato per la
pubblicazione alla Gazzetta Uffrciale della Regione Siciliana e entrerà in vigore dalla data
di pubblicazione sul sito internet dell'Assessorato Regionale dell'Agricoltura, dello
Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea www.regione.sicilia.itlagricolturaeforeste
selezione e la successiva predisposizione delle graduatorie dei progetti di cui al Piano
Regionale per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti campagna 201312014, previsto
dal Regolamento CE n. 123412007 modificato con Reg. CE n. 49112009 e Regolamento
(CE) n. 555/2008 della Commissione.
Art. 2) Per il finanziamento dei progetti proposti ai sensi del Bando 201312014, sono destinati €
20.000.000, quale parte delle risorse assegnate con il Dirigenziale MIPAAF n.3525 del
21tjst20r3.
Qualora la dotazione finanziaria messa a Bando non dovesse essere completamente
ttllizzata,le risorse liberate potranno essere destinate ad altre misure del Piano Nazionale di
Sostegno. Allo stesso modo eventuali risorse liberate da altre misure potranno aggiungersi a
quelle del presente Bando.
L'aiuto sarà erogato ai produttori dall'AGEA, attuale organismo pagatore riconosciuto dalla
Commissione Europea, sulla base di elenchi di beneficiari trasmessi dalla Regione.
Art. 3) Il presente decreto unitamente all'Awiso di cui al precedente art. 1, sarà inviato per la
pubblicazione alla Gazzetta Uffrciale della Regione Siciliana e entrerà in vigore dalla data
di pubblicazione sul sito internet dell'Assessorato Regionale dell'Agricoltura, dello
Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea www.regione.sicilia.itlagricolturaeforeste
mercoledì 22 gennaio 2014
Un pò di frutta secca ogni giorno aiuta la linea
La
frutta secca non dovrebbe mai mancare sulla vostra tavola se volete
rimanere in linea e al riparo da malattie come il diabete: è quanto
suggerisce un nuovo studio secondo cui mangiare noci, nocciole, mandorle
o altra frutta secca ogni giorno potrebbe aiutare anche a restare magri
o a dimagrire.
Solo di recente un grosso studio pubblicato sul New England Journal of Medicine aveva dimostrato che mangiare un pugno di nocciole o mandorle o noci (o altra frutta secca) al dì "allunga la vita", riducendo mediamente del 20% il rischio di morte per qualunque causa. In particolare il consumo quotidiano di frutta secca riduce del 29% il rischio di morte per patologie cardiovascolari e dell'11% per tumori.
Questa nuova ricerca in favore della frutta secca suggerisce che, contrariamente a quanto molti credono dato l'elevato contenuto di grassi in essa presenti, aiuta a dimagrire.
Infatti gli esperti hanno seguito 803 individui divisi in gruppi in base alla quantità di frutta secca consumata quotidianamente ed hanno visto che il gruppo che ne consumava di più aveva una probabilità inferiore del 37-46 % di essere obeso rispetto a coloro che mangiavano la quantità più esigua di frutta secca.
I ricercatori hanno anche visto che i consumatori assidui di frutta secca hanno un rischio inferire di soffrire di sindrome metabolica, una patologia che è l'anticamera del diabete e che è associata a rischio cardiovascolare.
Il segreto della frutta secca sulla linea potrebbe trovarsi nel suo alto contenuto in grassi insaturi, che fanno bene, e in proteine che aumentano il senso di sazietà e quindi inducono a mangiare meno.
Solo di recente un grosso studio pubblicato sul New England Journal of Medicine aveva dimostrato che mangiare un pugno di nocciole o mandorle o noci (o altra frutta secca) al dì "allunga la vita", riducendo mediamente del 20% il rischio di morte per qualunque causa. In particolare il consumo quotidiano di frutta secca riduce del 29% il rischio di morte per patologie cardiovascolari e dell'11% per tumori.
Questa nuova ricerca in favore della frutta secca suggerisce che, contrariamente a quanto molti credono dato l'elevato contenuto di grassi in essa presenti, aiuta a dimagrire.
Infatti gli esperti hanno seguito 803 individui divisi in gruppi in base alla quantità di frutta secca consumata quotidianamente ed hanno visto che il gruppo che ne consumava di più aveva una probabilità inferiore del 37-46 % di essere obeso rispetto a coloro che mangiavano la quantità più esigua di frutta secca.
I ricercatori hanno anche visto che i consumatori assidui di frutta secca hanno un rischio inferire di soffrire di sindrome metabolica, una patologia che è l'anticamera del diabete e che è associata a rischio cardiovascolare.
Il segreto della frutta secca sulla linea potrebbe trovarsi nel suo alto contenuto in grassi insaturi, che fanno bene, e in proteine che aumentano il senso di sazietà e quindi inducono a mangiare meno.
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