giovedì 11 aprile 2013

Dove acquistano i prodotti ortofrutticoli le famiglie italiane?


In Italia, la distribuzione dei canali per l'acquisto di ortofrutta sta seguendo un percorso intrapreso già dai primi anni del nuovo millennio, quando ha iniziato a evidenziarsi una flessione dei mercati rionali e della vendita ambulante, a vantaggio dei supermercati: in dieci anni, i primi sono passati dal 36 al 23% delle quote di mercato, mentre i supermercati sono cresciuti dal 26 al 35%.

Secondo quanto osservato dall'analisi completa dei dati 2012 sui consumi di ortofrutta in Italia – presentato dal Cso Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara sulla base delle rilevazioni GFK Italia - la situazione di instabilità economica delle famiglie è uno dei probabili motivi per il quale i discount acquisiscono, dopo quattro anni di stabilità, un ulteriore punto percentuale delle quote, attestandosi sull’8%.


I dettaglianti specializzati mantengono un panorama di quote molto stabile (17%), così come le piccole superfici (2%) e i dettaglianti tradizionali (2%).



Ortofrutta: evoluzione acquisti al dettaglio per canale commerciale in quantità (% sul totale). Dal basso, in blu gli ipermercati (12%), in rosso i supermercati (35%), in verde i discount (8%) e in viola le piccole superfici (2%). Clicca qui per un ingrandimento della tabella.
In termini di volume (vedi grafico sopra), nella vendita dell'ortofrutta viene confermata la leadership della distribuzione moderna (iper, super, discount e piccole superfici) che, con il 57%, fa registrare un andamento costante di crescita dal 2003 ad oggi (+0,9% rispetto all’anno scorso), sebbene molti operatori segnalino un peggioramento della marginalità sui prodotti ortofrutticoli.

In termini di valore, pur con percentuali diverse, si rispecchia il trend dei volumi: 61% per la distribuzione moderna, 21% per il dettaglio ambulante, 16% il dettaglio specializzato, ecc. Nel grafico sottostante, gli acquisti al dettaglio di ortofrutta per canale commerciale in valore (in 1.000 di euro).


Clicca qui per un ingrandimento della tabella.

I prezzi medi d'acquisto

Spostando l’attenzione sui prezzi medi di acquisto per canale commerciale, a partire dal 2003 l’andamento medio mostra un aumento del 14%: da 1,48 €/kg a 1,68 €/kg.


I dettaglianti ambulanti mantengono i prezzi più bassi per l'acquisto di ortofrutta, con un valore medio di 1,52€/kg. A seguire, i discount con prezzi medi a 1,59 €/kg, quindi gli ipermercati con 1,72 €/kg, e le piccole superfici con 1,81 €/kg. Il canale più costoso per l’acquisto di generi ortofrutticoli freschi è identificato nei supermercati con 1,82 €/kg (vedi grafico sottostante).



Acquisti al dettaglio di ortofrutta: prezzo medio dei principali canali (€/kg) Fonte: elaborazioni CSO su dati GFK Italia. Clicca qui per un ingrandimento della tabella.

La distribuzione geografica degli acquisti al dettaglio di ortofrutta

Nel 2012 la distribuzione geografica dei consumi è in linea con quella degli anni precedenti, i volumi sono fondamentalmente invariati: al Nord-Ovest si concentra il 27% degli acquisti complessivi nazionali, al Nord-Est il 18%, al Centro il 18% e al Sud e Isole il 37%.

In termini di valore, a fronte di altrettanta stabilità della distribuzione, le percentuali cambiano notevolmente: al Nord-Ovest si condensa il 31% della spesa, al Nord-Est il 20%, al Centro il 19% e al Sud e Isole il 30%

Nel 2012 i prezzi medi sono indicati in aumento in tutte le aree: Nord-Ovest 1,91 €/kg, Nord-Est 1,86 €/kg, Centro 1,78 €/kg, Sud e Isole 1,39 €/kg.

Per quanto riguarda il mercato al dettaglio dell'ortofrutta, al Nord-Ovest il 35% degli acquisti è concentrato nei supermercati. I mercati rionali e ambulanti sono fermi al 21% e gli ipermercati al 18%. I discount, che dieci anni fa erano al 6%, ora salgono al 9%.

Nel Nord-Est sono due gli aspetti da evidenziare: la supremazia dei supermercati, che raggiungono la quota più alta in Italia con il 63%, e il ruolo oramai marginale dei mercati ambulanti che concentrano solo il 3% degli acquisti.

Le abitudini d’acquisto di ortofrutta, come è noto, cambiano decisamente scendendo da nord a sud, tuttavia al Centro si manifesta ancora una tendenza verso la distribuzione moderna, in particolare verso i supermercati (43% delle fonti di acquisto) a scapito del dettaglio ambulante (17%). Seguono con quote inferiori gli iper (11%), i discount (12%) e il dettagliante specializzato (13%).

Al Sud e Isole, infine, le forme di vendita tradizionali come i mercati ambulanti e i fruttivendoli detengono il 63% delle quote nel 2012. Ma dal 2003 - quando tale quota era pari all’81% - lo spazio commerciale è stato lentamente occupato dai supermercati che oggi soddisfano il 17% degli acquisti e dai discount, che nel 2012 raggiungono il 7%. Gli ipermercati si mantengono stabili al 7%.

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