martedì 2 aprile 2013

L'ozono accelera la degradazione dei fungicidi durante la conservazione dell'uva da tavola



Un gruppo di ricercatori ha studiato la persistenza dei residui di fungicidi, comunemente distribuiti nei vigneti per ridurre gli attacchi di muffa grigia (Botrytis cinerea), durante la conservazione refrigerata degli acini di uva da tavola Thompson Seedless.

Per lo studio, gli acini sono stati conservati in cella 1) all'atmosfera dell'aria e 2) all'atmosfera dell'aria addizionata di 0,3 µL/L di ozono.

Gli acini sono stati trattati con una miscela di fungicidi: boscalid, iprodione, fenhexamid, cyprodinil, pyrimethanil; successivamente sono stati asciugati per 24 h all'aria, confezionati in contenitori clamshell di plastica e conservati per 36 giorni a 2°C con il 95% di UR (umidità relativa). La quantità di residui è stata quantificata all'inizio della conservazione e successivamente misurata ogni 12 giorni.

Dalle analisi è risultato che i residui di boscalid, iprodione, fenhexamid e pyrimethanil sono diminuiti durante la conservazione all'aria, mentre la quantità di residui del cyprodinil non è significativamente cambiata nei 36 giorni di conservazione. La conservazione degli acini in presenza di ozono ha invece marcatamente accelerato il tasso di degradazione di fenhexamid, cyprodinil e pyrimethanil, mentre non ha avuto effetto su boscalid e iprodione.

Al termine della conservazione, il livello di degradazione di fenhexamid, cyprodinil e pyrimethanil è risultato superiore, rispettivamente, di 1.6, 2.8 e 3.6 volte negli acini conservati in presenza di ozono rispetto agli acini conservati all'aria.

Nonostante la similarità strutturale di questi fungicidi, la velocità di degradazione del pyrimethanil in presenza di ozono è risultata superiore a quella del cyprodinil. Il fenhexamid è invece risultato più veloce di pyremethanil e cyprodinil nel degradarsi sia negli acini conservati solo all'aria sia in quelli conservati in presenza di ozono. Infine, dopo 36 giorni di conservazione, era rimasto il 59,2% ed il 35,5% del valore iniziale di residui sugli acini conservati rispettivamente all'aria ed in presenza di ozono.

Gli autori concludono evidenziando le potenzialità di impiegare l'ozono durante la conservazione dell'uva da tavola non solo come mezzo di controllo delle infezioni fungine, ma anche come soluzione per accelerare la degradazione dei residui dei fungicidi applicati in pre-raccolta. Tuttavia, gli stessi suggeriscono di eseguire dei test tossicologici per determinare i possibili rischi per la salute umana delle sostanze che si liberano durante la degradazione dei fungicidi dopo il trattamento con ozono.


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