mercoledì 24 aprile 2013

Il declino cognitivo si previene con i frutti di bosco


Un recente studio, condotto da alcuni scienziati della Tufts University, in collaborazione con quelli dell'Università del Maryland Baltimore County e pubblicato sulla rivista di settore Expert Review of Neurotherapeutics, suggerisce come il nostro cervello, grazie a determinati alimenti, possa contare su una pulizia naturale dalle tossine.

Più nello specifico sembra che i frutti di bosco, grazie ai nutrienti contenuti al loro interno, favoriscano l'autofagia, portando il nostro encefalo ad eliminare a livello cellulare tutte quelle sostanze nocive che possono rappresentare un fattore di rischio per lo sviluppo di demenza e malattie come l'Alzheimer.

Al momento lo studio, condotto a livello animale, ha mostrato (basandosi su precedenti risultati riguardanti i benefici derivanti da queste bacche nei confronti delle infiammazioni dell'organismo umano, N.d.R.) che i mirtilli e le fragole posseggono un vero e proprio effetto protettivo sulle funzioni cerebrali, anche su un cervello, come quello delle cavie utilizzate, sottoposto ad invecchiamento precoce. Nel corso della sperimentazione per ottenere risultati soddisfacenti sono bastati due mesi di dieta ricca di fragole e mirtilli.

Commenta il dott. Shibu Poulose, coordinatore dello studio: "Dopo 30 giorni di dieta con lo stesso tipo di bacca, i ratti hanno sperimentato una significativa protezione contro le radiazioni rispetto al gruppo di controllo. Abbiamo osservato significativi e speculari benefici delle diete con entrambi i frutti di bosco, e questo effetto è dovuto ai fitonutrienti presenti. La maggior parte delle malattie del cervello come l'Alzheimer e il Parkinson hanno mostrato una maggiore quantità di proteine tossiche. Le bacche sembrano promuovere l'autofagia, il meccanismo di pulizia naturale del cervello, riducendo in tal modo l'accumulo di tossine".


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